Linea Blu – Nona puntata del 4 luglio 2020 – La memoria del mare.

Nono appuntamento con Linea Blu, il programma di Raiuno dedicato al mare, al suo ambiente e a tutto ciò che lo circonda, tornato con la 26° edizione, sempre con Donatella Bianchi e Fabio Gallo. L’appuntamento è per tutti i sabati dalle 14 alle 15 fino alla fine del mese di novembre.

Linea Blu | Nona puntata | 4 luglio 2020 | Temi e mete

Nella puntata di oggi il mare prova a raccontarsi attraverso le parole di ricercatori, documentaristi o appassionati che gli hanno dedicato una vita. Un viaggio nel tempo, tra bellezza, scienza e storia. Un racconto che comincia nel mare di Camogli che custodisce i resti lignei di una nave della seconda metà del 1500. Si pensa al veliero “Santo Spirito” una delle più grandi imbarcazioni del sedicesimo secolo.

Nelle parole di Alberto Guido Recchi un affresco del mare e delle sue straordinarie forme di vita. Un’incursione nel grande blu anche per non dimenticare che dal mare viene buona parte dell’aria che respiriamo. E ancora: Gennaio 1944. Un ragazzo volge il suo sguardo al mare e lo vede colmo di navi da guerra. A distanza di settant’anni un testimone ricorda uno dei momenti più importanti della Seconda guerra mondiale.

Dai ricordi ai giorni nostri per affrontare il problema delle microplastiche e il loro impatto sulla vita dei mari e dei suoi abitanti. Poi, con l’ingegnere Guido Gay si torna nelle profondità del mare per raccontare la scoperta di un relitto dell’epoca romana e il sistema per proteggerlo dalle reti da pesca.

Il viaggio di Donatella Bianchi e Fabio Gallo si conclude alle piattaforme di estrazione dell’Adriatico per mostrare l’impegno della marina militare nel monitoraggio della qualità delle acque.

Linea Blu | Edizione 2020

L’obiettivo principale di “Lineablu” è quello di sviluppare la cultura del mare, con le sue potenzialità economiche e sociali, ponendo sempre grande attenzione ai problemi ambientali e alla sicurezza, valorizzando le diverse tradizioni marinare e i luoghi di un’Italia insulare talvolta dimenticata. Un mare diverso, un mare fonte di lavoro e di vita, per lo più sconosciuto alla maggior parte dei nostri telespettatori. Si cerca anche quest’anno di raccontare gli 8.000 chilometri di coste italiane, tra paesaggi e storie al fine di rafforzare la cultura del mare.